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Etichette ambientali di tipo I. La norma non stabilisce direttamente i requisiti di prestazione ambientale dei prodotti, ma i principi e le procedure per lo sviluppo di programmi di etichettatura ambientale, basati sulla logica di LCA. I programmi in accordo alla ISO 14024 possono essere sviluppati a livello nazionale (es. The Blue Angel) o internazionale (es. Ecolabel).
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La nota margherita circondata da 12 stelle è il marchio di eccellenza ambientale dei prodotti della UE. È di fatto un’etichetta di tipo I che garantisce il rispetto di specifici requisiti ambientali di prodotto o servizio. Il funzionamento dell’Ecolabel è normato dal Regolamento (CE) n. 66/2010.
Storico marchio ambientale tedesco, creato nel 1978. È noto in Italia anche come “Angelo Azzurro”. Rientra tra le etichette ambientali di tipo I descritte dalla ISO 14024. Esiste anche nella variabile Der Blaue Angel Klima, focalizzato sul cambiamento climatico.
È un’etichetta focalizzata sulla salubrità dei prodotti tessili più che genericamente sul loro impatto ambientale. “Confidence in textiles”, in accordo con la OEKO-TEX® STANDARD 100, è l’etichetta di prova più conosciuta e diffusa in tutto il mondo per i tessuti testati per sostanze nocive.
Autodichiarazioni ambientali o etichette di tipo II. Sono effettuate autonomamente dalle imprese per i loro prodotti e comprendono anche le asserzioni ambientali divulgate mediante pubblicità, pubblicazioni, internet o nei rapporti commerciali. Possono essere anche supportate da certificazioni di terza parte.
La Environmental Product Declaration è una dichiarazione degli impatti ambientali di un prodotto, generati lungo tutto il suo ciclo di vita. È un’etichetta ambientale di III tipo che si basa sulla metodologia LCA e su regole specifiche definite per ogni tipologia di prodotto (PCR). Ogni schema EPD segue le regole di un Program operator che a sua volta, opera in accordo alla UNI EN ISO 14025. Per i prodotti da costruzione si applica l’ulteriore riferimento normativo UNI EN 15804.
Il più noto program operator è l’International EPD® System, anche se esistono vari schemi nazionali quali:
Norma europea specifica per il settore costruzioni. Si basa sull’analisi del ciclo di vita (LCA) ed è finalizzata allo sviluppo di una dichiarazione ambientale di tipo III.
È una etichetta riconosciuta a livello internazionale che certifica la gestione sostenibile delle foreste e la rintracciabilità del legno dalla produzione al consumo attraverso la catena di custodia . FSC rilascia tre tipi di certificazioni: Gestione Forestale (Forest Management, FM), Catena di Custodia (Chain of Custody, CoC) e Legno Controllato (Controlled Wood, CW).
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FSC 100%: il legno impiegato viene interamente da foreste certificate FSC.
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FSC® riciclato: il prodotto certificato deve essere realizzato con legno/cellulosa riciclato/a proveniente per almeno l’85% da post-consumo.
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FSC® misto: prodotto certificato deve essere realizzato con una combinazione di legno/cellulosa proveniente da foreste certificate FSC, da fonti controllate e/o riciclate post-consumo.
È una etichetta sviluppata a livello europeo che certifica la gestione sostenibile delle foreste, in accordo a determinati criteri e indicatori della “gestione forestale sostenibile” (GFS) e la catena di custodia dal produttore al consumatore.
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PEFC® riciclato: il prodotto certificato o una sua parte specifica, deve essere realizzato con materia prima proveniente da foreste gestite in maniera sostenibile, riciclata e da fonti controllate.
È una certificazione nord americana che promuove pratiche sostenibili di gestione forestale, con misure di protezione di: qualità idrica, biodiversità, habitat naturali, specie a rischio e foreste. Include la rintracciabilità del legname attraverso la catena di custodia.
È rivolto ad aziende, soprattutto del settore tessile ma applicabile a qualsiasi settore, che producono o vendono prodotti con contenuto riciclato. Lo standard si applica all’intera catena di fornitura e risponde a principi ambientali, tracciabilità, requisiti sociali e di etichettatura.
Attesta la presenza e la quantità di fibre naturali da agricoltura biologica nei prodotti tessili (sia intermedi che finiti). Garantisce inoltre la rintracciabilità di materie prime, prodotti intermedi e prodotti finiti lungo l’intera filiera produttiva. Vi sono due tipi di etichette in funzione della quantità di fibra da coltivazione biologica contenuta nel prodotto tessile: “OCS 100” (almeno il 95%) e “OCS blended” (almeno il 5%).
Marchio che certifica prodotti tessili che contengono almeno il 70% di fibre naturali biologiche, oltre alla loro tracciabilità lungo la filiera di produzione e l’adozione di processi ecosostenibili. Le sostanze chimiche usate, in particolare, devono rispondere a specifici criteri ambientali e tossicologici.
Il marchio si basa su programma di verifica volontaria della qualità del compost, rendendo identificabili i prodotti che rispondono ai requisiti di qualità fissati.
È un’etichetta ambientale di Tipo I in accordo a ISO 14024. Riguarda prodotti informatici, in particolare schermi, relativamente ad aspetti sociali ed ambientali sia per quanto riguarda il prodotto che in fase di produzio
Prodotti IGP (Indicazione Geografica Protetta)
Marchio di tutela giuridica della denominazione che viene attribuita dall’EU, secondo Regolamento 509/2006/CE, agli alimenti le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendono essenzialmente o esclusivamente dal territorio in cui sono stati prodotti.
Prodotti DOP (Denominazione di Origine Protetta)
Marchio di origine attribuito dall’UE, secondo Regolamento 510/2006/CE, ai prodotti agricoli e alimentari per i quali una determinata qualità, la reputazione o un’altra caratteristica dipende dall’origine geografica e la cui produzione, trasformazione e/o elaborazione avviene in un’area geografica determinata.
Prodotti STG (Specialità Tradizionale Garantita)
È un marchio di origine introdotto dall’Unione europea con Regolamento 509/2006/CE volto a tutelare produzioni che siano caratterizzate da composizioni o metodi di produzione tradizionali.
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